Insulti come per De Felice/Gli agenti di polizia restano a guardare i violenti Quegli studenti a cui tutto è permesso L’amico Oscar Giannino, membro della direzione nazionale del Pri, è stato contestato giovedì scorso alla statale di Milano mentre si accingeva a partecipare ad un convegno sull’euro. Dalle cronache riportate sui giornali abbiamo letto che la polizia sarebbe "dovuta intervenire per arginare le proteste di un folto gruppo di studenti dei collettivi"; il che potrebbe far pensare che la polizia ha disperso i contestatori, come sarebbe stato doveroso e giusto. Abbiamo invece appreso dalla viva voce di Giannino che semplicemente la polizia gli ha consigliato di entrare da un ingresso secondario. Nella Milano di Pisapia mai accadesse di dover dire agli studenti dei collettivi che stanno turbando l’ordine pubblico. Se danno del fascista, del buffone e persino del figlio di papà ad un libero cittadino, tirandogli addosso uova e pomodori, sicuramente gli studenti e i collettivi hanno le loro ragioni. "Il Corriere della Sera" scrive soddisfatto che "alla fine non si sono registrati contusi, ma soltanto un po’ di confusione". Sempre dalla cronaca del "Corriere" leggiamo: "Giannino è stato imbrattato da qualche uovo e salsa di pomodoro lanciata dai manifestanti e ha deciso di andarsene". Se poi Giannino non si fosse proprio fatto vedere alla Statale, non sarebbe successo niente di tutto questo. Forse al "Corriere della Sera" non si rendono conto di quello che scrivono. Del resto persino ad uno storico del calibro di De Felice si sarebbe voluto impedire di parlare, figurarsi se questo non può capitare anche a Giannino! Speriamo che Giannino, pensando proprio e De Felice, si consoli. Noi ovviamente non ci consoliamo affatto. Riteniamo, al contrario di quello che scrive la cronaca del "Corriere" di Milano, l’episodio gravissimo ed inqualificabile, e sotto più aspetti. Innanzitutto che i collettivi abbiano mano libera di insultare chi vogliono. Come si permettono di dare del fascista a Giannino e ancor peggio del figlio di papà? I figli di papà saranno loro e tanto influenti che i poliziotti non si azzardano nemmeno a disperderli. Oscar Giannino ha una storia personale di lavoro, di sacrificio e di studi che i pargoli della borghesia rivoluzionaria milanese si sognano. Poi come è possibile che nella società aperta del 2011 siamo tornati a contestare le persone per le loro opinioni? Giannino ha diritto di pensarla come gli pare e se lo si vuole ascoltare - era stato invitato ad un convegno universitario - possibile che ci sia ancora chi si mobiliti per impedirglielo? A Milano c’è un tarlo sciagurato che ha ritrovato forza e vigore, tanto da minare i principi della convivenza democratica impunemente. Anche su questo i milanesi dovranno riflettere. Lo spettacolo è stato indecente. Riflettessero anche i cronisti del "Corriere". Ad Oscar, che è rimasto dispiaciuto e turbato per la vicenda, la solidarietà degli amici e del partito. Stia pur tranquillo che quanto è accaduto va ad onore delle sue qualità intellettuali. |